17 maggio 2024
Dove bisogna stare
Anno
2018
Durata
98 min
Genere
documentario
Regia
Daniele Gaglianone, Stefano Collizzolli
Sinossi
Quattro donne italiane, di provenienze diverse, sono impegnate, a titolo volontario, nell’accoglienza dei migranti: Lorena, pensionata di Pordenone, aiuta come può dei pakistani nascosti in rifugi provvisori; Elena, in un paese vicino della Val di Susa, ospita in casa un ragazzo che ha attraversato, a piedi nudi, sotto la neve, la frontiera; Jessica è tra i responsabili del centro sociale Rialzo di Cosenza; a Como, Elena cerca ospitalità e fornisce informazioni pratiche agli immigrati.
Il regista Daniele Gaglianone è in sala per presentare il film.
Partecipa alla proiezione, per raccontare la sua esperienza di attivista, Elena Pozzallo, una delle protagoniste del lungometraggio.
DANIELE GAGLIANONE
Regista e documentarista, è autore di molteplici opere di forte impegno civile; dal suo film esordio I nostri anni presentato al Festival di Cannes alla “Quinzaine des Réalisateurs” (2001) al pluripremiato Nemmeno il destino, presentato alla 61ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia alle “Giornate degli autori” nel 2004. Nel 2008 dirige Rata nece biti (La guerra non ci sarà), presentato al 61º Festival del Film di Locarno, e vincitore del Premio Speciale della Giuria al 26° Torino Film Festival e David di Donatello 2009 per il miglior documentario. Nel 2010 esce con il suo terzo lungometraggio di fiction Pietro, presentato in concorso al festival del film di Locarno. Seguirà nello stesso anno Ruggine con Filippo Timi, Stefano Accorsi, Valerio Mastrandrea e Valeria Solarino. Nel 2013 presenta La mia classe, interpretato da Valerio Mastrandrea e da attori non professionisti. Il film viene presentato alle “Giornate degli autori” della 70° edizione del Festival di Venezia. Ha poi diretto Dove bisogna stare scritto con Stefano Collizzolli, presentato alla 36° edizione del Torino Film Festival. Nel 2021 è la volta de Il tempo rimasto e nel 2022 Come scintille nel buio.
ELENA POZZALLO
Vive ad Oulx e lavora presso un istituto superiore che si occupa di formazione. Conduce una vita intensa e impegnata ed è stata una delle persone della rete di sostegno, presente in alta Valle di Susa, a mettersi in gioco, con generosità e coraggio per aiutare i migranti della frontiera alpina italiana, in una delle aree più critiche: la zona tra Bardonecchia e Briançon.